angellaNel turno infrasettimanale del campionato di Promozione la Pontremolese vince ancora battendo l’Ardita Juventus in trasferta con il punteggio di 57 a 75.

La squadra di coach Marcucci, nonostante i tanti assenti tra cui i fratelli Pasquali e Laporini, vive nelle ultime settimane un periodo di ottima forma, come testimoniano le quattro vittorie consecutive.

Proprio sull’onda di questa forma smagliante, i ragazzi gialloblu si dimostrano fin da subito prolifici in fase offensiva ma un po’ distratti in quella difensiva.

Il primo quarto è all’insegna, proprio per questo motivo, di un grande equilibrio e termina con il parziale di 17 a 15 per i padroni di casa.

È il secondo quarto ad essere decisivo per le sorti di tutta la gara: infatti i ragazzi capitanati da Emanuele Sordi piazzano un parziale di 18 a 7 che sembra lasciare al palo i liguri.

Al rientro dagli spogliatoi i padroni di casa cercano una reazione, sono maggiormente efficaci sotto i tabelloni, ma non riescono a ricucire lo svantaggio, finendo anzi per allontanarsi di altre due lunghezze dalla Pontremolese.

L’ultimo quarto non è altri che la riprova dell’ottima gara dei ragazzi di coach Marcucci che con un parziale netto di 24 a 17 fissano il punteggio finale sul 57 a 75.

Una vittoria netta nella quale come sempre spiccano alcune prove individuali, nello specifico quelle di Mori, 14 punti, Malossi, 21 punti e del capitano Sordi, 25 punti per lui.

Dopo sette giornate si può dire che sono loro che hanno rappresentato maggiormente l’ossatura offensiva della squadra del presidente Ferdani che dopo 7 partite di campionato ha già vinto ben 5 partite.

Il prossimo appuntamento è a Genova mercoledì 21 dicembre contro il Cus, cenerentola del campionato.

Ardita Genova – Pol. Pontremolese 57-75 (17-15; 7-18; 16-18; 17-24)

Ardita: Boero 7, Musso 4, Tommasi, Camerieri 2, Romano, Monteggia 6, Mazzotti 8, Pronesti 24, Tosi, Osti 6.

Pontremolese: Bertolini 6, Angella 5, Malossi 21, Carlotti, Montano 3, De Prata 1, Sordi 25, Mori 14. All. Marcucci

Alessandro Beghini

Nella foto: la guardia Enrico Angella